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Addio al pezzotto? Cosa dice il nuovo ddl anti-pirateria, multe da 5mila euro

Addio al pezzotto

Addio al pezzotto

Molti italiani guardano partite e incontri sportivi usando questo strumento: ma da oggi si rischia grosso

È stato approvato in senato con 140 voti favorevoli – cioè all’unanimità – il nuovo disegno di legge antipirateria. La misura servirà per proteggere il diritto d’autore delle opere audiovisive e contrastarne la diffusione illecita. Sono milioni di euro, infatti, i danni che lo Stato italiano subisce da queste attività. Ma non tutti gioiscono. I settori di musica, editoria e sport possono essere contenti di come stanno andando le coe, ma per tantissimi italiani potrebbe essere arrivato il momento di dire definitivamente addio al pezzotto. Per chi non sapesse di cosa si sta parlando, si tratta di uno strumento utilizzato per diffondere tramite una tecnologia molto semplice, ma estremamente efficace per evitare i controlli, contenuti protetti da proprietà intellettuale. Per dirla più semplice: film, serie tv e incontri sportivi.

Nuovi poteri per l’Agcom

Sono tantissime infatti le persone abbonate a questo strumento che ne fanno uso per ‘aggirare’ i costosi piani d’utilizzo delle piattaforme di streaming. Il Ddl appena approvato potrebbe però diventare la definitiva pietra tombale sul pezzotto. Come funziona? Anzitutto, sono previsti sostegni economici per imprese, autori e artisti, con misure specifiche per potenziare il contrasto alla pirateria. L’Agcom, il garante delle comunicazioni, riceverà ulteriori poteri di controllo e repressione: potrà bloccare in brevissimo tempo le piattaforme che diffondono in maniera illegale eventi e prodotti in streaming. Addirittura, si legge nel provvedimento, entro 30 minuti. Questo limite è stato decisamente abbassato e permette di superare la lentezza con cui venivano bloccate le pagine che reindirizzano il traffico streaming: a volte, infatti, Agcom riusciva a intervenire solo giorni dopo la trasmissione, quando ormai chi voleva fruirne l’aveva già ampiamente fatto. Anche il fenomeno del camcording, ovvero la registrazione dello schermo del cinema durante la proiezione di un film, viene equiparato alle altre forme di pirateria.

Addio al pezzotto, la legge prevede anche la reclusione

Con l’approvazione di questo disegno di legge dovranno stare attenti non solo i veri e propri ‘pirati’, ma anche gli utenti che ne approfittano. L’Agcom potrà infatti allertare immediatamente la magistratura di competenza con un’informativa di reato, cui faranno poi seguito le necessarie indagini. I trasgressori rischieranno di finire ‘spennati’ dalla giustizia, dopo aver fatto tanto per risparmiare qualche euro sugli abbonamenti. Gli utenti colti in fallo possono ricevere multe fino a 5mila euro, mentre per chi diffonde contenuti protetti da copyright la multa sale a 15mila euro e sono previsti fino a 3 anni di reclusione.

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