A Trento la studentessa di liceo, respinta con 5 insufficienze, non ha preso bene la decisione del consiglio di classe e ha fatto ricorso al Tar vincendolo

È finita nel migliore dei modi per la studentessa del liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Trento che ha fatto ricorso al Tar poiché bocciata con ben 5 insufficienze. Meno bene per insegnanti e consiglio di classe. I quali hanno comunque dovuto ammettere la ragazza alla maturità dopo il suo ricorso al Tar, vinto, che annullava la bocciatura.

A sorprendere ancora di più è che la studentessa aveva insufficienze in materie fondamentali per un liceo. Italiano, matematica, fisica, scienze naturali e diritto. Il decreto di ammissione all’esame di maturità, da svolgersi il 7 luglio, metterà ora in forte imbarazzo i docenti. I quali dovranno valutarne analogamente la preparazione, nonostante fosse stata chiaramente respinta da gran parte di loro.

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Ciò che ha più condizionato la decisione del Tar sono state due cose in particolare. La prima riguardante il sospetto che l’istituto non abbia predisposto i consueti recuperi per le materie con voti insufficienti nel corso dell’anno scolastico. Mentre il secondo fattore, forse più decisivo, riguarderebbe la testimonianza della giovane. Che dice di essere stata ammessa al corso di economia aziendale dell’Università di Trento.

Malgrado l’inadeguatezza della ragazza in materie così importanti in un liceo scientifico, la clamorosa ammissione alla maturità sarà con riserva. Perché per convalidare l’effettivo accesso all’esame suppletivo di maturità, i legali della studentessa dovranno fornire un documento, entro il giorno dell’esame, in cui l’Università di Trento accerti il concreto superamento della prova di ammissione.

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