Ben 120mila immagini e numerosi filmati e un tentativo di reset della memoria dei computer e degli smartphone trovati al direttore delle Poste di Taranto che agiva con una piccola telecamera nascosta posta nel contenitore

La Guardia di finanza ha rilevato decine di video e circa 120mila foto appartenenti ai file presenti sia sulla scheda di memoria, posizionata all’interno del dispositivo di registrazione, sia sul computer, dove trasferiva i filmati: è il risultato del materiale raccolto e sequestrato al direttore di un ufficio delle Poste di Taranto che spiava le colleghe in bagno in seguito ad un’installazione di fortuna di una telecamera nascosta. A scoprirlo è stata proprio una impiegata che ha notato un oggetto insolito all’interno del water. Dopo averlo preso ed essersi confidata con una collega per condividere la scoperta, insieme, le due hanno estratto la scheda di memoria dall’interno per inserirla nel computer e scoprire di cosa si trattasse. Da lì, l’inquietante scoperta.

Nei video non solo si osservano le dipendenti dell’ufficio postale pugliese mentre erano in bagno e usufruivano dei servizi igienici, ma si nota anche il momento in cui l’uomo piazzava il dispositivo all’inizio dei filmati. Questo vuol dire che il dispositivo era già in funzione nel momento in cui lo posizionava. Per svuotare la scheda di memoria, il direttore sfruttava la memoria dei suoi pc portatili. I filmati che hanno visionato le vittime della vicenda prima di sporgere denuncia sono solo una minima parte di tutto il materiale raccolto dalle fiamme gialle. Il direttore si è giustificato dicendo di aver trovato il dispositivo lì e di averlo riposizionato al fine di scoprire in flagrante l’autore del disgustoso atto. Così si spiegherebbe, secondo questa versione, la sua presenza nei filmati.

Il direttore agli arresti domiciliari

Tuttavia, le dipendenti non hanno minimamente creduto alle parole del direttore e, a marzo dello scorso anno, data in cui risalgono i fatti, hanno sporto denuncia presso la Guardia di finanza. Questa, dopo la perquisizione a casa del soggetto interessato, ha rilevato tanto materiale registrato (decine e decine di video e 120mila immagini) e computer portatili e telefonini, dove scaricava i file registrati. Gli agenti hanno rilevato il tentativo di reset della memoria dei dispositivi. L’operazione è stata eseguita anche grazie al contributo del Nucleo di polizia economico finanziaria. La Gdf ha notificato il provvedimento di custodia cautelare nei confronti del direttore dell’ufficio postale tarantino che sarà ascoltato nell’interrogatorio di garanzia. Per il momento l’uomo è agli arresti domiciliari, il provvedimento porta la firma dal gip Francesco Maccagnano, sotto richiesta del pm Mariano Buccoliero della Procura di Taranto.

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