Si tratta di un potente stimolante paragonato a droghe come cocaina e ecstasy: Giovanni Di Massa sarebbe in attesa di essere processato
Un manager italiano è stato fermato a Mosca, con l’accusa di portare con sé del mefedrone: il 61enne Giovanni Di Massa si troverebbe in libertà vigilata, in attesa di essere processato.
L’uomo sarebbe stato bloccato dalle forze dell’ordine russe mentre guidava: aveva con sé circa un grammo di questa sostanza psicoattiva.
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Beccato con il mefedrone: ecco cosa rischia il manager italiano
Di Massa è un ingegnere che lavora come top manager alla Iss International, azienda di San Donato Milanese del settore energetico. Al momento la Farnesina, che ha confermato la notizia, ha comunicato che del caso si sta interessando il consolato generale nella capitale russa.
Il 61enne non può lasciare il Paese: in caso di condanna, l’uomo rischia una condanna fino a 3 anni di detenzione.

Che cos’è il mefedrone e quanto dura l’effetto?
Il manager italiano che si trovava in vacanza a Mosca è dunque in attesa di processo, dopo essere stato fermato alla guida con circa un grammo di mefedrone. Si tratta di una potente sostanza stimolante, che induce euforia, socievolezza, stimolazione, eccitazione sessuale, miglioramento dell’umore, allucinazioni, decremento di ostilità e insicurezza. È un derivato semisintetico del principio attivo del khat, una pianta africana da cui si ricava il catinone.
L’effetto può durare dalle 3 alle 5 ore, se si assumono dosaggi inferiori ai 30 mg. Mentre, se si abusa della sostanza, la durata dello sballo può durare fino a 24 ore.
Spesso viene associata a droghe come la cocaina e l’ecstasy.
Tuttavia, a differenza di altre droghe sintetiche, presenta più graduali come-up e come-down rispetto all’MDMA e assenza di hangover nel giorno successivo.
Il mefedrone e gli altri catinoni sintetici possono essere assunti per via orale, per via intranasale o sniffati, per insufflazione, e possono essere iniettati per via intramuscolare o endovenosa.