La Cassazione ha respinto il ricorso della professoressa che si è assentata per 20 anni su 24 e conferma l’inettitudine permanente e assoluta

Ha fatto immediatamente scalpore il caso di Cinzia Paolina De Lio, la professoressa di scuola superiore di Chioggia che si è assentata da scuola per ben 20 anni. A far più discutere, però, è il fatto che la Cassazione ha destituito l’insegnante non per il più che prolungato periodo di assenza dal mondo scolastico ma per “inettitudine assoluta e permanente all’insegnamento“.

Secondo le testimonianze di alcuni studenti, infatti, la De Lio, nei pochi giorni della sua “lunga” carriera in cui si presentava in classe, appariva “impreparata, approssimativa e totalmente imparziale“. Le voci all’interno dell’istituto si sono così sparse facendo sì che venisse avviata l’ispezione degli organi di controllo competenti che hanno fatto luce sulla situazione lavorativa della donna.

La diretta interessata, tuttavia, non ci sta. E cercherà a tutti i costi di difendere la sua immagine, come spiega in un’intervista a La Stampa. “Non esistono versioni di una sentenza di Cassazione. Sono importanti atti e documenti, non il mio pensiero. Sono una giornalista e gestirò personalmente l’aspetto mediatico della vicenda. Ovviamente sono disponibile a trasmettere ai colleghi che me lo chiederanno atti e documenti utili a ricostruire la verità dei fatti di questa vicenda assolutamente unica e surreale”.

La professoressa ha aggiunto di voler occuparsi personalmente del caso e delle ripercussioni mediatiche che un’accusa di questo genere può avere sulla sua vita. Mettendo da parte il piccolissimo dettaglio dei 20 anni di assenteismo, non le sono andate giù alcune cose. E tra queste vi sono proprio le voci che la ritrarrebbero come impreparata e approssimativa. In varie occasioni, infatti, ha dichiarato di possedere ben tre lauree e una specializzazione in nuove tecnologie.

La De Lio faceva ricorso di nove mesi a stipendio pieno e tre mesi al 90 per cento. Proprio come prevede, in questo caso, il compenso per i dipendenti statali. Quando si trovava sul luogo di lavoro, l’Istituto d’Istruzione Superiore Veronese di Chioggia, faceva l’insegnante di storia e filosofia. E nel periodo di attività faceva spesso ricorso. Oltre ai permessi per malattia, anche a quelli per aggiornamento professionale, come il master da lei sostenuto a Chioggia.

Una bella grana per la docente che dovrà difendersi dalle suddette accuse. Nel frattempo, intercettata al telefono da La Repubblica, taglia corto. “Scusate ma sono al mare.” Sembra un lontano richiamo al titolo di un film dei primi anni 80. Pare fosse con Lino Banfi. Ah, già, L’insegnante al mare con tutta la classe.

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