Site icon Chronist

Come è andato a finire il caso Chico Forti?

Come è andato a finire il caso Chico Forti le ultime

Come è andato a finire il caso Chico Forti gli aggiornamenti

In carcere dal 1998, a Miami, ecco gli aggiornamenti sul caso Chico Forti: perché tanto silenzio dopo quell’annuncio ottimista di Luigi Di Maio a Natale del 2020?

Quanto tempo che passa tra una dichiarazione e l’altra, tra una speranza e quella successiva, ma il comun denominatore di questa storia è la cella del Dade Correctional Institution della Florida, situato in Florida City: come è andato a finire il caso Chico Forti? Era il 23 dicembre del 2020 quando Luigi Di Maio, in qualità dell’allora Ministro degli Esteri, comunicava il regalo di Natale al connazionale: “Tornerai in Italia”. Dal quel giorno sono passati due anni e mezzo e il produttore televisivo continua a patire nel carcere di massima sicurezza di Miami, condannato per l’omicidio di Dale Pike.

La questione è stata sviscerata a più riprese da Le Iene negli ultimi anni, con Gaston Zama in prima fila a lottare a favore di una verità, che Chico vuole urlare ancora oggi con tanta forza, con tanto vigore. Non ha commesso l’omicidio: questa è una cosa certa per lui e per chiunque si è affacciato sul caso. Le sconcertanti dinamiche processuali culminate con l’annuncio della condanna e la “non” reazione di Chico Forti (“I’m speachless”, “sono senza parole”), comprese le manomissioni evidenti delle prove, prima e dopo il processo, non fanno altro che confermare come dietro a questa storia ci sia qualcosa di molto più grosso.

La dedica di Mazzoli all’amico Forti: “Spero di aver acceso di nuovo i riflettori in prima serata su Canale5”

Tuttavia, non saremo noi a snocciolare nuovamente questi fatti, quanto più saremo vicini alla figura umana di Chico che dal 1998 paga per un omicidio che ritiene assolutamente di non aver compiuto. Il caso è internazionale e ha interessato molte personalità giuridiche, avvocati, personaggi del mondo dello spettacolo, nella stragrande maggioranza con dichiarazioni a favore di Forti.

Chico è in carcere da 25 lunghissimi anni e oggi se ne sta riparlando dopo la vittoria di Marco Mazzoli de L’Isola dei famosi. Qual è il punto di congiunzione tra le due figure? Marco ha spiegato di aver fatto tesoro dell’esperienza di Chico Forti: “Se mi lamento io, cosa deve dire lui?”. Mazzoli, commosso, ha dedicato la vittoria a lui, promettendogli una visita una volta rientrato a casa a Miami, dove vive con la famiglia. I due sono amici e in queste ore Mazzoli ha detto di aver voluto aiutare il connazionale con questo messaggio trasmesso in prima serata: “Spero che adesso qualcuno faccia i fatti e non le chiacchiere… Ti voglio bene”, così scrivendo una lettera a Chico.

Come sta oggi Chico Forti, come e quando tornerà in Italia e come andrà a finire questa storia?

Gianni Forti, lo zio di Chico, continua a lottare duramente affinché la sua voce venga ascoltata: lo scorso marzo ha detto che stavolta nutre buone speranze e grande fiducia nel governo in carica. “Credo siano quindici anni che vado a bussare alle porte dei vari governi che si sono succeduti – aveva spiegato – Questa volta, però, credo che ci sia molta serietà e molta volontà di portare a termine questo trasferimento”. Ma perché, a tre anni (quasi) dall’annuncio di Di Maio, le cose sono ancora in stallo?

L’estradizione in Italia è stato un dibattito parlamentare affrontato a fine marzo, con il quesito posto da Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, rivolto in particolar modo ad Antonio Tajani e Carlo Nordio, rispettivamente Ministro degli Esteri e Ministro della Giustizia:

“Perché, nonostante le rassicurazioni dell’ex Ministra Cartabia fornite all’amministrazione statunitense e l’avvio della procedura di estradizione, ad oggi non si hanno più notizie ufficiali sullo stato del procedimento di trasferimento di Chico Forti, se non che si trova attualmente, come confermato dall’ambasciata italiana a Washington, in un penitenziario dal quale avverrebbe il trasferimento?”

Il quesito resta senza risposta: i cavilli quali sono? Quali sono i nodi da sciogliere per sbloccare questo benedetto trasferimento? E, soprattutto, il governo sta studiando le manovre da mettere in atto per rendere possibile il desiderio del produttore televisivo, oggi 64enne?

Le novità sul caso: come andrà a finire?

Tuttavia, pare proprio che il governo Meloni faccia al caso di Forti, almeno secondo lo zio. L’impasse sulla situazione sembra destinato ad essere sbloccato in tempi non così lontani. Il cavillo risiede in Florida, ovvero nello Stato dove non è consentita la commutazione della pena, in particolar modo nel caso di Chico, condannato al carcere a vita e senza la condizionale. Gianni però si dice ottimista e volge lo sguardo anche ai prossimi casi simili: bisognerebbe “creare un precedente sicuramente pesante per la giurisprudenza della Florida”.

A luglio è in programma un incontro tra Giorgia Meloni e il presidente statunitense Joe Biden e molto probabilmente, tra i temi di conversazione, ci sarà il caso di Chico Forti. Oltretutto, la scorsa settimana Antonio Tajani ha incontrato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, e i due potrebbero aver discusso del tema, tornato in auge in Italia anche grazie alla voce di Mazzoli. Potrebbero essere ore calde sulla questione: la speranza è l’ultima a morire per Chico, che non si perde d’animo come probabilmente avrebbe fatto chiunque altro. Lo confermano tutti i vip che lo vanno a trovare in carcere: da Jo Squillo a Rocco Siffredi passando appunto per Marco Mazzoli.

Continua a leggere su Chronist.it

Exit mobile version