Il regista del film Titanic, James Cameron, ha detto la sua senza mezzi termini sulla vicenda del Titan e della morte dei suoi cinque passeggeri
In una video intervista a ABC News, il premio oscar Cameron si è sfogato paragonando i recenti eventi del Titan a quelli del 1912 che riguardarono il naufragio del transatlantico Titanic. A seguito del triste comunicato dell’implosione del sommergibile di OceanGate e della morte di cinque passeggeri, il regista americano si è detto colpito per la scioccante somiglianza tra la recente tragedia e quella di più di un secolo fa. E il collante fatale tra le due vicende, secondo lui, è stato proprio un “eccesso di fiducia“.
Una tragedia che si poteva evitare?
Dunque una tragedia che si poteva evitare? Per Cameron decisamente sì. Nei giorni scorsi, quando mezzo mondo sperava nel buon esito delle ricerche, il regista era uno dei pochi a pensare che ci fosse stata un’implosione. Per lui le ricerche andavano fatte esattamente dove era sceso il Titan. Ma sul fondo.
“Ho immaginato subito si trattasse di una implosione.” – Afferma Cameron – “Le loro comunicazioni e la navigazione sono andate perdute e ho detto all’istante, non puoi perderle insieme senza un evento catastrofico estremo o ad alta energia. E la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un’implosione”.
I presentimenti di Cameron
Queste affermazioni non provengono di certo da uno sprovveduto, visto che lo stesso Cameron circa dieci anni fa fu uno dei primi uomini a calarsi nelle profondità dell’oceano con una capsula da egli stesso progettata. E uno dei pericoli a cui dava più peso, insieme al team ingegneristico, era proprio il rischio di un’implosione e di perdita della camera di pressione. Esattamente come accaduto con il Titan. Probabilmente dovuto a insufficienti controlli e una smodata fiducia nelle capacità di un sottomarino che già in passato aveva destato perplessità.
“Alcuni dei più importanti esponenti della comunità ingegneristica che si occupa di immersione in profondità hanno persino scritto delle lettere alla compagnia. Nelle quali dicevano che quello che stavano facendo era troppo sperimentale per trasportare passeggeri e che doveva essere certificato”

Come con il Titanic
Il che lo ha fatto presto virare su un paragone importante: quello con il Titanic. “Mi ha colpito la somiglianza con la tragedia del Titanic. Dove il capitano fu ripetutamente informato della presenza di iceberg davanti alla sua nave, eppure si lanciò a tutta velocità in un’area ghiacciata in una notte senza luna. “Per alcuni istanti, durante la video intervista di ABC News, il regista americano appare visibilmente affranto ripensando alla sciagura e alla possibilità di scongiurarla. “E molte persone – riferendosi ancora al disastro del Titanic – sono morte di conseguenza. E che una tragedia del genere, molto simile a quella recente in cui gli avvertimenti sono passati inosservati, sia avvenuta esattamente nello stesso luogo”.
Cameron stesso è tra i progettisti dei sommergibili con cui ha effettuato le sue numerose immersioni. E ognuno dei suoi mezzi d’immersione è in grado di scendere a profondità tre volte superiori a quella in cui poggia il relitto del transatlantico salpato da Southampton nel 1912 per un viaggio inaugurale verso New York. Per questo il regista ha definito la costruzione in fibra di carbonio del Titan “fondamentalmente imperfetta“. Ne sono la prova le passate dichiarazioni di Stockton Rush, CEO di OceanGate e uno dei cinque occupanti deceduti nel sommergibile. L’uomo, infatti, aveva difeso a spada tratta la disposizione di costruire il Titan proprio con fibra di carbonio. Sostenendo che avrebbe avuto un’elevata resistenza anche maggiore del titanio.