Mentre continuano ad affievolirsi le speranze di ritrovare il sommergibile scomparso Titan, il figliastro di uno dei dispersi proprio ieri, durante le ricerche era al concerto della band musicale Blink-182. Brian Szasz, questo il nome del figliastro del miliardario esploratore Hamish Harding, ha postato un commento su Facebook il giorno precedente.

“Il mio patrigno Hamish Harding si trova a bordo di quel sommergibile scomparso. Prego affinché la missione di salvataggio abbia successo.” Un messaggio che presupponeva un certo tipo di apprensione per le sorti dell’uomo disperso e di tutto l’equipaggio del piccolo sottomarino. Invece, qualche ora dopo, come un fulmine a ciel sereno il ragazzo, l’ingegnere del suono, pubblica un tweet. E il suo contenuto ha fatto storcere il naso a tutti. Il tweet, infatti, lo ritraeva al concerto del gruppo statunitense Blink-182 presso San Diego, città dove risiede il ragazzo.

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A seguito di una serie interminabile di insulti e polemiche a lui indirizzate sul web, Szasz si è convinto a rilasciare una dichiarazione. “Potrebbe sembrare sgradevole essere andato al concerto – scrive il ragazzo – ma la mia famiglia approva questa scelta: i Blink-182 mi aiutano a superare i momenti difficili”. E poi: “Cosa dovrei fare, stare a casa e guardare il telegiornale? Non mi dispiace che questa band mi abbia aiutato in tempi difficili dal 1998.” In un primo momento i commenti sono stati postati su facebook, da cui sono stati subito cancellati. Poi su Twitter, su cui è rimasto solo un estratto.

Senza indagare a fondo sulla natura delle critiche a lui rivolte, sembra ragionevole pensare che l’opinione pubblica non perdoni al ragazzo un certo tipo di superficialità e leggerezza. Proprio nei momenti più difficili e stressanti delle ricerche del suo patrigno, l’imprenditore ed esploratore britannico Harding. Disperso chissà dove a circa 3 chilometri di profondità.

Nel frattempo le ricerche del sommergibile OceanGate, salpato domenica per esplorare le profondità dell’oceano e il relitto del Titanic, si fanno sempre più ardue. Con la sconcertante consapevolezza che per gli occupanti l’aria respirabile terminerà alle 11 di domani mattina, 22 giugno.

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