Un altro brutto episodio che contribuisce a danneggiare ulteriormente l’immagine pubblica di Balotelli, attualmente fuori mercato e costretto a giocare nella serie B svizzera: il pugno al suo direttore durante la festa di carnevale

La domanda del giorno è una: Mario Balotelli, dopo lo scandalo della notizia del pugno nei confronti del suo direttore sportivo e tutte le conseguenze annesse (che vedremo a breve), può davvero mettere la testa a posto oggi, a 33 anni da compiere? La risposta la sanno anche i sassi: no, no e poi no. Abbiamo già trattato pochi giorni fa della follia di Conor McGregor, sicuramente ad uno stato di esaltazione maggiore dell’ex campione della nazionale azzurra. Tuttavia, non siamo molto lontani con il racconto di oggi.

Scenario: Mario Balotelli da tempo ha perso la considerazione del campionato italiano e, ovviamente, non solo. Dopo il periodo a Brescia, nessuno si è più sobbarcato il “piacere” di averlo in squadra. Il talento non basta se la testa è questa. Ironico, oltretutto, come il consiglio del presidente del suo attuale club sia di non ingaggiare questo giocatore, “sarebbe una follia”. Eppure lui è l’ultimo di questa lista ad aver creduto in una resurrezione, e forse resterà l’unico per un po’. Ma prima di parlare di calciomercato, vediamo cosa è successo.

La rissa durante la festa di carnevale

Mario e il direttore sportivo del Sion, Barthélémy Constantin, oltretutto figlio di Christian Constantin, il presidente del club, si erano palesati insieme alla festa organizzata dal club, travestiti da Pikachu, Mario, e da un membro dei personaggi de La casa di carta, il ds. Una volta giunti alla festa, Mario ha cominciato a dare in escandescenze per la presenza dei fotografi che avrebbero cercato di immortalarlo con il buffo e goffo abito. Mario ha cominciato a sferrare il suo attacco fatto prima di insulti e ingiurie, poi completato con la violenza fisica. Tra i pugni che ha tentato di rifilare, uno di sicuro è andato a segno e si tratta di quello sferrato sull’occhio del suo ds.

Un pugno accidentale molto probabilmente, anche se non si conoscono i dettagli. Oltretutto, all’indomani dell’episodio, il suo Sion ha perso 4-0 e il malumore era talmente opprimente e ingombrante già durante la gara che i tifosi non hanno fatto altro che fischiare Mario per tutta la partita, oltre ad aver bruciato la sua maglia. Morale della favola? Il Sion è retrocesso nella seconda divisione svizzera, da ultimo in classifica. Ora: addossare tutte le colpe a Mario sarebbe ingiusto, se una squadra arriva ultima non può essere per colpa di un solo calciatore. Tuttavia, forse, senza le sue classiche sparate, il club avrebbe potuto trovare il modo di compattarsi e risorgere dalle ceneri con un ultimo insperato tentativo per agguantare la salvezza.

Il futuro di Balotelli

Sicuramente questa notizia non farà bene al suo calciomercato e giocare una stagione nella serie B della Svizzera non sembrerebbe uno scenario che potrebbe sposare felicemente il campione bresciano. Non molto furbo neanche il presidente del club che ha praticamente disincentivato i club interessati a farsi avanti sconsigliando ai colleghi di non perdere tempo “con uno così”. Per quanto riguarda Balotelli, non ci resta che augurargli il meglio e sperare almeno che possa chiudere la carriera degnamente, senza ulteriori colpi di testa. Per ora, anche l’ultimo presidente che ha creduto in lui gli ha voltato le spalle: “Ci siamo illusi su di lui”, ha detto. Il futuro parlerà in merito.

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