Alla fine Giulia non era scomparsa, era stata uccisa, nel modo più orribile: prima a coltellate, e poi lui, Alessandro, il padre del bimbo di sette mesi che lei portava in grembo, ha tentato di bruciare il corpo. Subito dopo, ha scritto dal telefono di lei degli sms fasulli, li ha scritti ai genitori per far credere che era scappato, che loro due avevano litigato e lei si era allontanata per stare un po’ da sola. Può esserci crudeltà più grande? Assassinare una ragazza così giovane e spegnere un’altra vita, un bambino già formato che lei stava dando alla luce? Forse no.
Non ci sono parole per commentare questa cattiveria. Sì, perché quella di Alessandro è una storia di una cattiveria profonda. Covata, ragionata, chissà per quanto, per uscire dal vicolo cieco nel quale si era cacciato. Giulia aveva scoperto un tradimento, minacciava di dirlo a tutti. Ecco perché è stata uccisa. I carabinieri si erano insospettiti da subito, trovando delle tracce di sangue nell’appartamento di lui e sull’auto. Era ovvio che il barman aveva tentato di trascinare un cadavere da qualche parte, ma continuava a mentire. In più, il castello di bugie è crollato miseramente quando gli investigatori hanno interrogato la sua amante. Una ragazza statunitense che lui aveva spinto ad abortire e alla quale, mentendo, aveva raccontato che con Giulia era finita e che forse il bambino che portava in grembo non era neanche suo.
La confessione
Nella notte, la confessione, il crollo: “Mi voglio levare un peso di dosso”, ha detto agli investigatori, portandoli subito nel luogo dove aveva nascosto il corpo. Era in un’intercapedine, dietro il box di casa, in via Monte Rosa, lì dove lui diceva che si era allontanato. Agli inquirenti è bastato smuovere due foglie per riconoscere il grande tatuaggio che Giulia aveva sul braccio: il corpo era il suo.
Un po’ dappertutto il segno di bruciature. Non contento di averla uccisa, Alessandro aveva tentato di bruciare il corpo di Giulia. Aveva aggiunto crudeltà a cattiveria, l’ha accoltellata alle spalle mentre lei non se l’aspettava. Perché non puoi aspettarti che l’uomo che ami, il padre di tuo figlio, ti possa uccidere. Eppure è stato così, l’ha ammazzata senza pietà. Lei che aveva 27 anni, lei che aveva pensato di aver trovato l’amore della sua vita. Lei che non aveva nessun altro sogno, tranne quello di fare la mamma.
