C’è il via libera delle Commissioni della camera sull’uso per i forestali di spray al peperoncino contro eventuali attacchi di orsi

Gli organi collegiali hanno deliberato per un sì all’uso dello spray al peperoncino da parte dei dipendenti di enti forestali per difendersi dagli orsi. Nei giorni scorsi Lega e Fratelli d’Italia avevano presentato due emendamenti, approvati entrambi, che ora autorizzano le guardie forestali di Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia a servirsi, in caso di pericolo costituito dall’attacco di un orso, del gas OC contenuto nello spray al peperoncino.

Il tutto mentre ancora imperversa in Italia l’acceso dibattito tra regioni, specialmente le sopracitate, e le organizzazioni ambientaliste, di cui fanno parte un cospicuo numero di veterinari. Il motivo risale, come tutti sanno, allo scorso 6 aprile quando Andrea Papi, il runner aggredito e ucciso da un orso nei boschi sopra Caldes, in Trentino.

Inizialmente si pensava fosse stata l’orsa Jj4 ma alcuni riscontri pare la scagionino. Per il momento, l’animale è rinchiuso nel Centro faunistico di Casteller, a Trento, in attesa di ulteriori indagini.

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A seguito, dunque, della morte del giovane runner in Val di Sole si è lungamente dibattuto per rendere disponibile ovunque lo spray. Per far sì che si utilizzi, quindi, come inibitorio contro gli attacchi di questi grossi mammiferi. In conformità con altri paesi europei nelle cui riserve naturali è già diffuso da anni.

Nello specifico lo spray orticante contiene, come detto, una gran quantità di gas OC (o noto anche come Oleoresium Capsicum). Questa sostanza sfrutta le proprietà vasodilatatorie del principio attivo, ovvero la capsaicina. Serve per provocare, in breve, una dilatazione sostanziosa del lume nasale che porta a un aumento del flusso sanguigno. In alcuni paesi europei lo spray al peperoncino è addirittura illegale. Si pensi al Belgio, ad esempio, dove è considerato alla pari di una pistola e chiunque lo porti con sé, a parte gli agenti di polizia, viene punito con multe salatissime. Nel Bel Paese, invece, è legale dal 2011 per tutti, a patto di avere più di 16 anni di età.

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