Secondo le ultime stime di Bankitalia la maggior parte degli italiani predilige pagamenti con carta di credito il cui uso è in salita
Non accenna a fermarsi, per Bankitalia, l’aumento dell’uso dei pagamenti con carta di credito e bancomat da parte degli italiani. La banca centrale si esprime diffondendo le prospettive degli utilizzi di carte di credito. Provando, così, che il loro controvalore è schizzato oltre la soglia dei 100 miliardi di euro.
Questo boom di operazioni per mezzo di carte, aziendali o individuali, e bancomat, lasciano così intendere la preferenza dei consumatori all’utilizzo del sistema digitale.
Nel precedente anno fiscale, infatti, si è verificato un incremento massiccio, tenendo presente anche una lieve decremento delle carte attive che si fermano a poco più di 13 milioni. 64 milioni di unità, invece, per le carte di debito e 30 milioni di unità per quanto riguarda le carte prepagate.
Il primato delle carte di debito
A decretare il progressivo abbandono del contante, che ci accosta ai paesi nordeuropei, sono proprio i dati in aumento riguardanti le carte di debito e, dunque, anche i bancomat. I controvalori dei pagamenti. La percentuale si attesta a un +21% con una crescita che tocca i 224 miliardi. Un gran passo in avanti se si considerano i numeri del 2021 (184 miliardi).
Secondo Bankitalia, si è verificato, inoltre, un progressivo aumento del controvalore di bonifici, salito nel 2022 a quota 9000 miliardi di euro.
A calare, piuttosto, sono le filiere bancarie, dalle 21.650 del 2021 a 20985 dell’anno successivo. Questo abbassamento può essere collegato a un sempre maggiore desiderio di propendere sul digitale, dovuto molto probabilmente agli anni della pandemia globale.
Gli anni di pandemia
I tre anni di covid hanno accelerato sempre più il disuso di contanti, specialmente in regioni dove la moneta tangibili era storicamente una preferenza. Le spese degli acquisti online dal 2020 al 2022 hanno registrato un record senza precedenti. Motivo per cui, nel nostro paese, si è inevitabilmente riacceso il dibattito sulla perentorietà dell’uso del Pos da parte dei contribuenti in opposizione con i negozianti che preferirebbero ancora un uso della moneta fisica.
Tra le origini del graduale aumento dell’uso di pagamenti digitali, in aggiunta, c’è la messa in atto di normative di carattere fiscale. Un punto su cui l’Unione Europea e il Governo Draghi hanno puntato parecchio cercando di debellare illeciti ed evasioni. Si pensi, ad esempio, alla fattura elettronica per le imprese.