Per i tifosi romanisti, la finale di Europa League di mercoledì prossimo, potrebbe essere la partita di calcio più importante a cui abbiano mai assistito. A Budapest, infatti, la Roma affronterà il Siviglia in una partita che vale un trofeo europeo. Tuttavia, a tenere banco negli ultimi giorni è la storia di Marta, una ragazza che proprio il 31 maggio discuterà la tesi per laurearsi in biologia. Laurea in cui, però, mancherà il padre, che ha preferito seguire la Roma in trasferta, piuttosto che assistere alla discussione della figlia.
La storia di Marta raccontata a “I Lunatici”
A tal proposito la ragazza qualche giorno fa è intervenuta nel programma “I Lunatici”, in onda su Rai Radio 2, in cui ha raccontato di essere stata “snobbata” dal padre, che alla sua laurea ha preferito volare nella capitale ungherese per assistere alla partita.
“Mi chiamo Marta e vorrei raccontarvi una cosa che mi sta facendo rimanere male. Mercoledì mi laureo in biologia, ma mio padre non sarà alla cerimonia perché mi ha detto di aver trovato dei biglietti per la finale di Europa League tra Roma e Siviglia a Budapest. Per un uomo di 60 anni la laurea della figlia viene dopo la sua squadra di calcio“.
L’intervento radiofonico della ragazza ha generato un enorme dibattito sulla questione: molteplici i punti di vista
L’incredibile storia di Marta, raccontata in onda al programma radiofonico condotto da Roberto Arduini e Andrea di Ciancio, ha generato immediatamente un enorme dibattito sull’argomento. La questione è divenuta subito virale e a partire da “I Lunatici” si è diffusa in tutto il web. Molteplici i punti di vista a riguardo: per alcuni è impensabile mettere una partita di calcio davanti alla laurea del proprio figlio. Tra i tanti esempi che la pensano in questo modo c’è anche quello di Daniele De Rossi. L’ex capitano della Roma, infatti, ha annunciato sui social che non andrà a Budapest per restare accanto alla figlia nel giorno del diploma:
“La Roma tramite Vito Scala mi ha gentilmente invitato e con grande dispiacere ho dovuto rifiutare, ma quando un pezzo del tuo cuore si diploma tu non puoi mancare, non c’è finale che tenga”.
Per tanti altri utenti, invece, la decisione del padre della laureanda è comprensibile:
“Alla fine, scegliere una cosa del genere non è per forza sinonimo di cattiveria ed egoismo, se quel signore è un vero tifoso va compreso, anche le mamme e i papà devono fare cose per loro e non sempre e solo per il figli”.
L’ironia social sulla vicenda: “Un gesto orrendo laurearsi il giorno della finale”
Molti sui social hanno anche ironizzato sulla storia di Marta, ricordando che la Roma nella sua storia non è certo abituata a giocare finali europee. Per il 60enne, secondo alcuni, quella di Budapest potrebbe essere l’ultima opportunità di vedere la sua squadra del cuore vincere un trofeo prestigioso. Tanti i commenti goliardici sui social, tra cui, nella nota pagina Facebook “Calciatori Brutti”, quello di un utente che “incolpa” la ragazza dell’accaduto:
“È veramente un gesto orrendo, insensibile, direi vile, quello di laurearsi il giorno della finale di Europa League”.