Nel 2019 le viene diagnosticato un sarcoma che le comprime cuore e polmoni: oggi ha dato alla luce un bambino ed è stata operata al male che l’aveva colpita; questa è la bella storia di Cristina Jovanovic.

Cristina è una ragazza di 22 anni. Quattro anni fa, quando era appena diventata maggiorenne, ha iniziato a non stare bene. Tuttavia, dapprima aveva attribuito la causa allo stress dovuto agli studi, prossimi alla maturità.

“Si sono ingrossati i linfonodi, la prima diagnosi all’ospedale di Ivrea è stata di una ciste. Siamo una famiglia di allevatori e quando siamo saliti in alpeggio in Valle d’Aosta, a 2.200 metri, ho cominciato ad avere febbre e a dimagrire. Così all’ospedale di Aosta mi hanno fatto una lastra ai polmoni”, ha raccontato la ragazza. Da lì, l’infausta diagnosi: sarcoma al torace, un tumore maligno molto aggressivo.

Cristina Jovanovic, l’intervento dopo il parto: la sua storia

A quel punto, viste la difficoltà a respirare, i medici hanno deciso di mettere la ragazza in coma farmacologico e inserirle uno stent tra i bronchi. È iniziata così la battaglia di Cristina contro il male che l’aveva colpita all’ospedale S.Luigi di Orbassano (Torino) e poi all’Istituto di Candiolo, dove è seguita dal dottor Giovanni Grignani.

Successivamente, la ragazza ha dovuto affrontare cicli di chemioterapia e radioterapia che hanno avuto la meglio sulle metastasi, ma la massa di 12cm x 10cm x 6 cm e 1.500 grammi è rimasta nel petto fino ad ora. Nonostante fosse consapevole dei rischi che avrebbe potuto riscontrare al cuore, Cristina e il compagno hanno deciso di avere un bambino nato da parto cesareo.

Dopo la nascita del piccolo, le condizioni di Cristina sono precipitate: i polmoni erano sempre più compressi e per questo si è deciso per l’operazione nonostante la massa ormai di 1,5 kg fosse attaccata alle pareti del cuore e del polmone sinistro.

L’intervento, durato sei ore, è stato effettuato dal professor Enrico Ruffini, i dottori Marco Pocar, Paraskevas Lyberis e Matteo Roffinella all’ospedale Molinette di Torino. Ed è riuscito perfettamente: la funzionalità polmonare è stata totalmente ripristinata e il cuore preservato. Dopo dieci giorni, la 22enne è potuta tornare a casa dal suo bambino.

“Ho cominciato la mia seconda vita, o forse è la terza, ormai ho perso il conto. Ogni giorno che passa lo vivo come un regalo – ha raccontato la giovane al Corriere sella Sera – Anche se so che non è finita e che il mio fisico è ‘danneggiato’ sono felice di essere viva”.

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