Un uomo di 38 anni, arrestato per omicidio stradale, della Brianza ha preferito tornare in carcere piuttosto che affrontare i lavori sociali, poiché li riteneva troppo faticosi

Preferisco il carcere ai lavori sociali“: è questo il pensiero di un galeotto di 38 anni della Brianza, che ha chiesto ai carabinieri di tornare in cella piuttosto che affrontare “tutto quel lavoro“. L’uomo si trova in carcere per omicidio stradale, omissione di soccorso, diversi reati contro la persona, evasione e resistenza a pubblico ufficiale.

Come affermano i carabinieri della Stazione di Besana in Brianza, il detenuto in questione, a maggio del 2019, era stato coinvolto in un incidente all’altezza dell’uscita di Monza centro sulla strada statale 36 direzione Milano. Nel terribile impatto, un 22enne di Civate, Chetra Sponsiello, aveva perso la vita. Dopo essere sceso dall’auto, il 38enne si è rifiutato di prestagli soccorso e si è dato alla fuga. Una volta rintracciato, è stato portato a processo e condannato al carcere.

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“Non ci lasciano respirare”: 38enne preferisce la galera al lavoro

Così, dal maggio del 2021, l’uomo è stato arrestato. Dopo la condanna in tribunale era stato affidato a una comunità per garantire la funzione di rieducativa della pena e il reinserimento sociale del condannato.

Tuttavia, l’imputato non ha gradito la decisione. Dopo aver trascorso meno di un mese nella comunità terapeutico riabilitativa dove, tra le altre cose, svolgeva lavori in cucina, agricoli, l’uomo ha realizzato che quei servizi sociali fossero troppo impegnativi. Così, ha deciso di chiedere di poter scontare la pena detentiva in cella piuttosto che a lavoro.

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Non ci lasciano respirare, meglio la cella che tutto quel lavoro“.

Ha dichiarato il 38enne. Così, i carabinieri lo hanno prelevato dalla comunità e trasferito immediatamente nella Casa circondariale di Monza. Proprio in una di quelle celle, dovrà scontare il resto della pena.

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