I clienti erano “infastiditi” dal figlio disabile: l’episodio è accaduto presso l’hotel Colbricon di San Martino di Castrozza. A raccontarlo, con un post su Facebook, è Cecilia Bonaccorsi, di 67anni, ex farmacista di Roma in pensione e mamma di Tommaso Pimpinelli, 24enne disabile cognitivo, affetto dalla sindrome di Norrie. Si tratta di una malattia genetica molto rara, caratterizzata da anomalie dello sviluppo della retina associate a cecità congenita.
Il post è scritto a nome di Tommaso e racconta il pesante atto di discriminazione che lui e i suoi genitori hanno ricevuto mentre alloggiavano all’hotel dell’alta valle del Primiero. Una sera, mentre erano a cena nel ristorante dell’hotel, si sono visti avvicinare l’albergatrice, mandata da clienti infastiditi dalla presenza di Tommaso, la quale ha proposto di spostarsi in una saletta isolata con i vetri oscurati.
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“Trattato come un cane”: la denuncia di una mamma dopo l’episodio capitato al figlio disabile in un hotel di San Martino di Castrozza
“Sono stato trattato come un cane – si legge nel post della mamma di Tommaso – non ammesso nella sala ristorante comune”. Il giorno successivo, Cecilia Bonaccorsi e suo marito Remo Pimpinelli hanno deciso di ritornare a Roma nonostante la prenotazione fosse fino al sabato.
Successivamente all’intervista che ha rilasciato la mamma di Tommaso a “La Repubblica”, la struttura ha inviato una mail di scuse alla famiglia. Scuse che però non sono state accettate: “Non hanno fatto niente per trattenerci, troppo facile cercare di sistemare tutto con una e-mail. Io non cerco denaro, non mi interessano i risarcimenti”.
Nelle ultime ore la donna ha annunciato la possibililità di una causa legale nei confronti dell’hotel, il cui ricavato andrebbe all’associazione romana di cui è presidente, “Con i miei occhi”, nata per tutelare i propri diritti nei confronti delle istituzioni e con l’obiettivo di proporre iniziative per i ragazzi disabili.
Daniele Depaoli, sindaco di Primiero San Martino di Castrozza, ha espresso totale vicinanza alla famiglia, sottolineando:” Conosco bene la famiglia che gestisce l’hotel e posso assicurare che sono sempre stati inclusivi, non ci sono mai stati problemi di questo genere. Vorrei capire bene cosa è successo. Di certo il messaggio che sta arrivando non rappresenta la comunità”
Per quanto riguarda gli albergatori, hanno fatto sapere che ben presto emetteranno un comunicato con il loro racconto dei fatti.
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