Il dolore di un padre: Vi ricorderete certamente la storia di Thomas Bricca, il ragazzo ucciso la sera del 30 gennaio ad Alatri, da due giovani in motorino. Probabilmente il ragazzo è rimasto vittima di uno scambio di persona, il vero obiettivo dei killer era un altro ragazzo che era con lui e aveva il suo stesso giubbotto. I killer sono arrivati in motorino, hanno sparato due colpi: il primo, Thomas, è riuscito a evitarlo; il secondo lo ha centrato in pieno volto. Il ragazzo è morto poco dopo, all’ospedale San Camillo di Roma. Ho ospitato a “I Fatti Vostri” il papà di Thomas, Paolo.
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“È gente che fa uso di droga pesante e sta bruciata nel cervello. Perché un professionista non avrebbe fatto una cosa del genere. Un professionista non va in mezzo ad un gruppo di ragazzini e spara all’impazzata. Il professionista se ti vuole uccidere, ti viene a cercare e ti uccide. Oppure ti gambizza. Non fa sbagli”.
Paolo Bricca a “I Fatti Vostri”, papà della giovane vittima Thomas.
Il dolore di Paolo Bricca, padre di Thomas: “Ti perdonerò, non sono io a giudicarti. Ci sta un Dio”
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Paolo Bricca ha confermato che il figlio sarebbe stato vittima di uno scambio di persona. È un’ipotesi a cui pensano non solo gli amici che lo conoscevano e sapevano che quel ragazzo non aveva mai avuto problemi con nessuno, ma addirittura gli investigatori che ne sono quasi certi. A un certo punto ho chiesto a Paolo di rivolgersi al killer del figlio. E lui, mi ha risposto così:
D: Lei ha promesso il perdono a chi ha ucciso suo figlio se si consegna. Se ci stesse guardando, cosa gli vorrebbe dire?
“Gli direi: ‘Guardami bene negli occhi, tu sai che io so chi sei tu. Ti perdonerò, guarda. Non sono io a giudicarti, ci sta un Dio. Però consegnati, anche per noi genitori che stiamo soffrendo. E poi, dovete pagare per lo sbaglio che avete fatto. Non vi posso aiutare lì”.
Paolo Bricca a “I Fatti Vostri”.
Al momento dei fatti
Quando era appena avvenuta la tragedia, il padre di Thomas Bricca aveva detto di non voler perdonare quelli che definì “figli di put***a”, aggiungendo: “Dio perdona, io no”. In quei giorni, dove l’episodio era ancora fresco, il suo ragazzo era intubato al San Camillo di Roma, in lotta tra la vita e la morte. Oggi il suo messaggio è cambiato, ma chiede solo una cosa per fare definitivamente luce sulla vicenda: “Consegnati”.
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