Era il 16 settembre del 1987 quando Mario Magnotta diede il meglio di sé nella telefonata più epica che lo consacrò a leggenda quando ancora il meme non esisteva. Oggi Mario Magnotta sarebbe un personaggio social seguitissimo, probabilmente andrebbe in voga particolarmente su TikTok, piattaforma che dà molto spazio ad audio e video legati anche a scherzi telefonici.

Scherzi che il buon Mario subiva e che lo hanno reso “immortale“. Ex bidello de L’Aquila, si è spento agli inizi del 2009, ma ancora oggi il suo ricordo è ricorrente sui social. Mario Magnotta è “il primo meme della storia“, scrivono i fan del Magnotta sui social, gli stessi che dieci anni fa avevano inviato una petizione al sindaco dell’Aquila per intitolare una via all’ex bidello.

16 settembre, il Magnotta day: quando tutto è iniziato, lo scherzo della lavatrice, moglie, la figlia Romilda, la memorabile frase “mi iscrivo ai terroristi“, ospite al Maurizio Costanzo Show, la via

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Il fenomeno mediato del Magnotta è stato piuttosto significativo data la cultura dell’epoca, ancora impossibilitata a comprendere certi meccanismi. Al tempo ovviamente non esistevano i social. Eppure probabilmente metà Penisola passava le serate con il mangianastri in mano e con l’orecchio incollato all’altoparlante per ascoltare le ormai diffusissime musicassette sulle quali vennero registrati alcuni dei numerosi scherzi rifilati all’ex bidello. Mario era una persona semplice, comune, che cercava di vivere la sua normalità che veniva minata da due ex studenti dell’istituto in cui esercitava la sua professione di bidello.

Nato a Pieve di Teco il 14 ottobre del 1942, rimase orfano di Giovanni Magnotta Romilda Siconolfi. Fu affidato ad un istituto di suore dove conseguì il diploma di scuola media. Nel 1960 iniziò la professione di bidello dell’istituto tecnico commerciale “Luigi Rendina” dell’Aquila. Vi rimase per ben 36 anni, compreso il periodo di frequentazione dei due autori degli scherzi telefonici: gli studenti Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta.

Lo scherzo della lavatrice: l’exploit finale di quel 16 settembre 1987 che rese celebre Mario Magnotta

Mario si era separato da sua moglie nel 1984. Dal matrimonio, cominciato negli anni Settanta, è nata Romilda (nel 1976), la figlia del Magnotta. Dopo la separazione dalla moglie il bidello aveva fatto una confidenza ai due giovani studenti: aveva richiesto indietro la lavatrice all’ex amata. Proprio questa confessione fu l’oggetto dello scherzo più celebre realizzato dai due ragazzi.

I due, impersonando i proprietari del negozio dove Mario comprò l’elettrodomestico anni prima, fecero credere alla vittima dello scherzo di ritrovarsi invischiato in una complicata situazione dovuta a delle “clausole capestro“. Secondo queste Mario avrebbe acconsentito all’obbligo di acquistare nuovi elettrodomestici ogni cinque anni, in seguito alla sottoscrizione del contratto per l’acquisto della lavatrice.

Iniziò un circolo incessante di chiamate nelle quali De Dominicis e Videtta alludevano anche a complicazioni emerse durante la compravendita del prodotto a causa di crediti e debiti incrociati tra fornitori e rivenditori di elettronica dell’Aquilano. Le clausole aumentavano e si andò avanti per un mese. Tuttavia i due studenti registrarono solo le ultime quattro telefonate nelle quali la vittima degli scherzi si alterna costantemente tra i convenevoli del caso ed espressioni triviali in dialetto aquilano, esasperato dalla vicenda.

Il 16 settembre del 1987 Mario Magnotta esplose dinanzi all’ennesima richiesta di rimborso, del prodotto acquistato, e di onorare il contratto. L’ex bidello aquilano insorse con insulti e bestemmie in dialetto contro il fantomatico responsabile del negozio. Fu la molla che gli diede la storica consacrazione agli occhi della gente e che lo classifica ancora oggi come primo esempio di fenomeno mediatico leggendario.

Il dopo

Lo scherzo è diventato celebre e ha sconfinato anche l’Italia. Il mito resiste ancora oggi: si è trattato del primo esempio virale in Italia. Nel 2007 Simone Cristicchi ha inserito una citazione dell’ex bidello nella canzone “L’Italia di Piero“: ovvero “mi iscrivo ai terroristi!“. La citazione è “Piero non rinuncerebbe mai alla lotta e si iscrive ai terroristi come fa il Magnotta“, frase poi diventata un tormentone.

Come detto fu lo scherzo della lavatrice a rendere popolare Magnotta sebbene non vi fossero ancora i social network. De Dominicis e Videtta però gliene combinarono tante altre. Già dai tempi di frequentazione dell’istituto si dilettavano in scherzi telefonici che proseguirono anche dopo l’episodio della lavatrice. In rete si trovano molti contenuti in merito.

Dopo lo scherzo della lavatrice, entrato nella leggenda, i due studenti proseguirono con scherzi relative ad altre tematiche, tutte però ispirate alla separazione dalla moglie. Si passava dai panni di un sedicente operatore del Telefono Azzurro che accusò il bidello di aver turbato psicologicamente la figlia per via di alcuni comportamenti “fuori dal comune“, ad un fantomatico nuovo compagno dell’ex moglie,

Nel corso degli anni i fan hanno proposto di omaggiare il leggendario Magnotta intitolandogli una via. Nel 2012 era stata inviata una petizione al sindaco dell’Aquila. Era stato pensato di intitolargli Piazza San Pio X il giorno dell’anniversario dello scherzo della lavatrice, ovvero, appunto, proprio il 16 settembre, riconosciuto ormai come il Magnotta day. Ma poi non se ne fece più nulla.

L’amicizia dopo gli scherzi

In seguito i due ex studenti del Rendina ammisero di essere i responsabili degli scherzi originali verso l’ex bidello. Quest’ultimo accettò le burle oltretutto ringraziando: “Grazie, mi avete fatto compagnia“. Nonostante ciò gli scherzi proseguirono, ma ormai tra loro tre si era instaurato un rapporto di amicizia.

Il successo di Mario Magnotta

Non solo le musicassette, Magnotta era ormai diventato un fenomeno mediatico e venne invitato in molte trasmissioni radiofoniche ed anche in tv, ospite del “Maurizio Costanzo Show” e de “I fatti vostri“. Magnotta era spesso invitato in feste e sagre di paese e ad eventi in discoteca. Negli ultimi anni di vita fu ospite di molte trasmissioni locali in qualità di commentatore dei fatti di attualità adottando lo stesso stile comunicativo delle note telefonate. Gli anni prima della morte l’attenzione mediatica andò scemando sebbene gli scherzi addirittura si moltiplicarono.

Con l’avvento dei telefonini questi passarono all’invio degli SMS. E proprio i messaggi via telefonino spinsero l’ex bidello a sporgere denuncia nel 2007, in quanto “perseguitato” da SMS di scherno. Mario morì nella notte fra il 4 e il 5 gennaio del 2009 all’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Era ricoverato da giorni per una grave embolia polmonare. Nel 2017 la casa editrice laziale Magic Press Edizioni ha pubblicato il fumetto “Magnotta Wars – Il lato abruzzese della forza“. Il protagonista è il “pronipote” di Mario che, nel 1992, lavora anch’egli come bidello ma sulla stazione spaziale Eagle.

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