Il 12 settembre al congresso della società europea di oncologia (Esmo) che si è tenuto a Parigi è stato presentato uno studio, Pathfinder, che permette attraverso un test di biopsia liquida, un prelievo del sangue, di diagnosticare un tumore in stadio precoce in pazienti asintomatici.

I risultati sono molto promettenti a conferma di quanto osservato nello stesso test in esperienze precedenti, confermandosi una delle ricerche più avanzate in oncologia.

Il test utilizzato nello studio è progettato per individuare fino a 50 tipi di cancro, è un test MCED, multicancer early detection (individuazione precoce di molteplici tumori) o “test Galleri” e permette di raddoppiare il numero di tumori rilevati, associato ai test diagnostici.

Come funziona questo test?

Il test messo a punto dall’azienda GRAIL di Menlo Park, grazie all’intelligenza artificiale individua frammenti di DNA rilasciato dalle cellule tumorali ( il ctDNA ossia il DNA tumorale circolante)attraverso un prelievo di sangue, riesce quindi a rilevare la presenza di cancro allo stato iniziale senza che vi siano sintomi clinici della malattia.

Questo ctDNA individuato va poi sequenziato per ricercare le metilazioni anomale, particolari modificazioni.

Nello studio hanno patecipato più di 6 mila persona over 50 apparentemente sane e sono stati seguiti per 12 mesi.

Il test è risultato positivo nel 1,4% dei casi, confermando quindi presenza di ctDNA in 92 volontari.

Tra questi il tumore è stato poi diagnosticato in 35 persone (38% dei casi sospetti) i falsi positivi sono invece stati 57 smentiti con scansioni, biopsie ed altre indagini approfondite.

Inoltre circa il 50% per cento dei tumori rilevati si trovava in stadio I e II ovvero nella fase precoce e più curabile, diversi dei tumori rilevati da MCED vengono normalmente diagnosticati in uno stadio avanzato riducendo la possibilità di salvezza.

La specificità del test, ossia la capacità di dare un risultato negativo in soggetti sani è stata del 99.1%, gli scienziati hanno confermato esami di imaging a distanza di tempo, per poter escludere con certezza la malattia.

Al momento la biopsia liquida è utilizzata per osservare l’evoluzione e la risposta alle terapie in pazienti che già hanno avuto il tumore o per anticipare il più possibile eventuali recidive bisognerà effettuare ulteriori studi per poterla usare come screening in persone sane ma ha già le carte in regola per poter diventare un esame di routine.