Si chiama Giorgio Tordini e l’11 luglio ha postato sui social lo scontrino di una cena costata quasi 500 euro. Per l’esattezza il conto era di 480 euro, dopo che il ristoratore ha apportato uno sconto dall’originaria cifra di 508 euro.
Giorgio ha mostrato lo scontrino su Facebook, accompagnato da una lettera aperta in cui spiega nel dettaglio come è andata la serata. I fatti risalirebbero alla sera del 2 luglio. Era con altri tre amici in “uno chalet fra i più noti della Riviera“. Si tratta di uno chalet che si trova sul lungomare di San Benedetto del Tronto, Ascoli.
Nella lettera ha scritto nel dettaglio come è andata la serata e ha illustrato il cibo ordinato. Tutto bene fino al momento del conto dove è stato apportato uno sconto “non richiesto“, come ha spiegato l’uomo: da 508 a 480 euro. Dopo aver protestato sono riusciti a farsi abbassare il conto fino a 400 euro.
Cena da 500 euro: la risposta del ristoratore
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Un paio di giorni fa il titolare del locale ha risposto in merito l’oggetto contestato nella lettera ovvero i quattro primi costati 280 euro. Le “4 linguine Mancini con mezzo Plà-Plà cadauna” come ha scritto Tordini su Facebook. Sembrerebbe che il cliente avesse frainteso si trattasse di “pasta con le pannocchie“.
Ma ovviamente non era così. Il ristoratore del locale, intercettato dal Corriere Adriatico, ha spiegato che non era “pasta con le pannocchie” ma “magnose“. Vale a dire “un crostaceo raro e prelibato dal costo elevato“. Poi la precisazione sul costo totale: “Soltanto quello che è stato messo su quei quattro piatti a noi costa 180 euro“. Quindi “le cose stanno in un altro modo“.
Nella curiosa vicenda resta da chiarire se i quattro amici avessero chiesto un’aggiunta al piatto da 35 euro “con mezza Plà-Plà” così come ha scritto Tordini, o se è stato il titolare a servire delle linguine differenti a quelle segnate sul menu.