È vero caos aeroporti. E, tra gli scioperi del personale delle compagnie aeree low cost, quello di domenica 17 luglio è segnato come il giorno “nero” sul calendario estivo. Quello che si preannuncia il più problematico sinora. Ad aderire allo sciopero di piloti e assistenti di voli saranno le compagnie Ryanair, Volotea e Easyjet.
La prima sciopererà fino al 21 luglio; la seconda per tutto il weekend; la terza ha annunciato i disagi per tutto il mese di luglio. A scioperare sarà anche il personale Enav (Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo). I sindacati hanno indetto quattro differenti azioni di sciopero nazionale e locale per la data di domenica, dalle ore 14 alle 18.
Caos aeroporti: ecco quali evitare e come ottenere il rimborso
Il disagio non è solo italiano ma sta interessando tutta l’Europa. L’aeroporto che al momento rappresenta più disagi è quello di Bruxelles, il quale registra il 72 per cento dei voli in ritardo e il 2,5 per cento cancellati. A riportarlo sono i dati raccolti da Official Aviation Guide.
L’aeroporto di Francoforte ha il 7,8 per cento dei voli annullati. Tra gli altri aeroporti da evitare in questo periodo c’è sicuramente lo scalo di Eindhoven, quello di Luton e di Budapest. Nella lista “nera” anche l’aeroporto di Lisbona, quello di Parigi, il Charles De Gaulle. Si uniscono l’aeroporto di Nizza e di Gatwick, periferia di Londra.
Il rimborso
Vedi anche: Caos voli: il ministero consiglia “viaggiate solo così”
Si può procedere con la richiesta di rimborso se si è in possesso del biglietto aereo o se si presenta la conferma di prenotazione del volo. Necessari anche la carta d’imbarco e gli scontrini delle eventuali spese extra sostenute.
Assopasseggeri ricorda che si ha diritto al rimborso nei casi in cui la compagnia aerea non comunica in maniera tempestiva l’eventuale soppressione del volo, ovvero entro un range di tempo di almeno due settimane, o se la stessa non effettua la tratta prevista.
Nel caso di volo cancellato tempestivamente si ha diritto ad essere risarciti dalla compagnia aerea da un minimo di 250 ad un massimo di 600 euro per passeggero. La differenza del valore del rimborso è dovuta dalla lunghezza della tratta.
Per tratte aeree fino a 1.500 chilometri è previsto un rimborso di 250 euro per passeggero; per tratte aeree intracomunitarie superiori a 1.500 chilometri, ed entro i 3.500 chilometri, è previsto un rimborso di 400 euro; per le tratte aeree maggiori ai 3.500 chilometri è previsto un rimborso di 600 euro.