Ne aveva sentito parlare, ma non aveva mai assistito a delle Nozze militari. L’avvocato Carmen Posillipo, matrimonialista del foro casertano di Santa Maria Capua Vetere, ha avuto modo di partecipare a una cerimonia di matrimonio con la classica ritualità riservata ai militari ed è inorridita trovandola maschilista e offensive per la donna.
L’avvocata, nota per le sue battaglie in difesa dei diritti delle donne, ha elencato diversi momenti in cui la tradizione vuole degli atti per lei inaccettabili. Fino a oggi, tutto questo è stato sempre considerato pura goliardia, ma è pur vero che certa goliardia, negli anni, si è fatta veicolo di un certo modo di vedere il sesso femminile.
L’arco di sciabole, dice l’avvocata, “è il riturale più maschilista al quale ho assistito”. Segue poi l’invettiva contro il lancio del cappello: “dopo il bacio degli sposi, uno dei militari con un colpo di sciabola fa cadere il cappello dello sposo. Spetterà alla sua sposa raccoglierlo e a quel punto un altro militare darà un colpetto con la sciabola al fondo schiena della sposa”.
L’avvocato Posillipo ha poi fatto notare che “molte di queste iniziative vengono realizzate con l’appoggio della Polizia di Stato e dei Carabinieri e credo sia giusto che siano proprio le forze di polizia a fare il primo passo ‘rettificando’ il rito”. Una rettifica, quindi, con l’abolizione di alcune parti, non dell’intera tradizione delle nozze militari, come alcune testate hanno erroneamente riportato.
Carmen Posillipo racconta ancora: “Un gesto sicuramente poco elegante, maschilista e di chiara sottomissione, tant’è che nel matrimonio a cui ho assistito si è preferito tagliare questo ultimo atto, di certo non al passo coi tempi”.