Sri Lanka: assalto al palazzo presidenziale. Irruzione nella residenza presidenziale a Colombo, Sri Lanka. Il presidente Gotabaya Rajapaksa è fuggito dal palazzo e al momento è al sicuro. Le cause della rivolta sono da attribuire alla grave crisi economica che ha colpito il Paese, costringendo il primo ministro Ranil Wickremesinghe alle dimissioni.

I manifestanti in rivolta hanno assediato il palazzo del presidente. Sul posto sono intervenuti i militari con gas e lacrimogeni per fermare l’assalto dei dimostranti. Il popolo dello Sri Lanka chiede da tempo le dimissioni del leader. Dalle fonti della Difesa emerge che il presidente è in salvo dopo essere fuggito in elicottero.

Da quanto riporta l’agenzia Dpa i manifestanti hanno fisicamente occupato anche gli uffici interni della residenza del presidente Rajapaksa. Dalle immagini della Bbc si rilevano decine di persone all’interno della struttura. Tra loro anche numerosi manifestanti accalcati nella piscina del palazzo presidenziale, immortalati con tuffi e lanci in acqua.

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Le dimissioni obbligate di Wickremesinghe dopo l’assalto al palazzo presidenziale dello Sri Lanka

Parallelamente il primo ministro Ranil Wickremesinghe è stato costretto a dimettersi sotto richiesta dei deputati dello Sri Lanka Podujana Peramuna (Slpp), il partito che detiene la maggioranza nel Paese (116 seggi su 225 dalle elezioni del 2019). Lo stesso ormai ex primo ministro aveva convocato la riunione d’emergenza dopo la quale si è dimesso.

Già ieri migliaia di persone si erano riversate nella capitale ore prima della manifestazione pianificata per chiedere le dimissioni di Rajapaksa e del primo ministro Wickremesinghe. In merito a ciò era stato indetto il coprifuoco nella capitale, ponendo l’esercito in massima allerta.

Rajapaksa “è in un luogo sicuro

Fonti della Difesa riferiscono che Rajapaksa mantiene il suo ruolo (“è sempre il presidente“) ed è “protetto da un’unità militare“. Dopo le parole che rassicuravano lo stato del presidente dello Sri Lanka si sono diffuse le voci della fuga in elicottero dello stesso. Contemporaneamente le tv locali trasmettevano le immagini in diretta dell’assalto al palazzo a Colombo.

Sri Lanka: assalto al palazzo presidenziale a Colombo, i motivi della crisi

Lo Sri Lanka è nel pieno di una crisi economica senza precedenti. Il Paese sta affrontando le conseguenze di una inflazione imponente. Da inizio 2022 i 22 milioni di abitanti sono costretti a prolungate interruzioni di corrente. Il governo chiede sostegno all’Associazione per la Cooperazione Regionale dell’Asia Meridionale.

Il Paese deve almeno 3,5 miliardi di dollari alla Cina e ad altri Paesi. I fondi d’investimento globali che hanno prestato decine di miliardi a Colombo chiedono garanzie da Pechino. L’Onu stima che l’80% della popolazione dello Stato insulare salta i pasti a causa dell’inflazione.

L’auspicio del cardinale: “chiediamo aiuto alla Santa Sede. In futuro indagini sulla scomparsa delle riserve auree nazionali

Si unisce all’appello per gli aiuti anche il cardinale Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo. Negli scorsi giorni si è rivolto direttamente alla Santa Sede affinché venga fornito sostegno “all’ospedale pediatrico di Borella e all’ospedale oncologico di Maharagama“. Tra le priorità “i medicinali e le attrezzature sanitarie“.

L’arcivescovo Ranjith ha parlato anche della causa della crisi, auspicando che “in futuro” si attiveranno le “indagini sulla scomparsa delle riserve auree” dello Sri Lanka. “La gente deve sapere chi e come ha dilapidato la ricchezza del Paese“.

Infine la chiosa sugli ospedali in merito alla “carenza di carburante“, circostanza che “rende difficile per i medici arrivare in tempo” nelle strutture sanitarie.