Tutto per colpa di un Suv che, sfrecciando contromano, ha causato il rimprovero di una parcheggiatrice, oltretutto invalida, che a sua volta ha innescato la violenta reazione dell’uomo a bordo del veicolo. Stando a quanto ha denunciato la donna, Cristina Bartoli, l’uomo alla guida del Suv l’avrebbe “aggredita, sputata, spintonata, malmenata oltre che insultata“.
L’uomo, in compagnia di due donne, usciva dal ristorante e, una volta in macchina, si avviava a folle velocità contromano in un vialetto che collega i parcheggi gestiti dai dipendenti di una cooperativa nella baia di Portonovo, Ancona. La Bartoli era insieme ad un collega e ha avvertito l’uomo alla guida di fermarsi per invertire il senso di marcia.
Quest’ultimo però ha ulteriormente accelerato rischiando anche di investire la parcheggiatrice. In un secondo momento il tizio, scendendo dal Suv, avrebbe minacciato la donna dicendole “non sai chi sono io, sono di Ostia” andando ancor più in escandescenza.
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Il racconto della donna che non ha ancora presentato formale denuncia
“Prima mi ha sputato, poi mi ha dato un calcio, che ho schivato. Ma a quel punto mi ha afferrato la mano, insultandomi e dandomi della prostituta, strappandomi prima un braccialetto e poi i vestiti. Mi ha strappato la maglietta e anche il reggiseno, sono rimasta nuda davanti a tutti“.
Mentre i colleghi di Cristina accorrevano per assisterla, l’aggressore è sfrecciato via con il Suv e nessuno è stato in grado di prendere il numero della targa del veicolo data la concitata situazione. I carabinieri stanno indagando sulla vicenda anche se Cristina non ha presentato ancora denuncia formale.
Una circostanza che non permette alle forze dell’ordine di essere ufficialmente incaricati a risalire all’identità dell’aggressore. Oltretutto la mancanza di immagini di videosorveglianza non fa altro che complicare le eventuali indagini.
L’indomani dall’aggressione alla parcheggiatrice da parte del conducente del Suv che andava contromano
All’indomani dall’accaduto alcuni colleghi della 53enne aggredita hanno preso parola e hanno aggiunto dei dettagli. Ad esempio che anche una delle due donne in compagnia dell’aggressore si è unita agli insulti, alle provocazioni e alle minacce. Molto probabilmente si trattava di sua moglie.
Cristina aveva appena iniziato il turno di lavoro con il collega e compagno nella vita, Fabrizio Fiumicelli. La donna ha spiegato anche di aver avvisato l’uomo della sua invalidità a causa dell’asportazione recente di entrambi i seni per via di un tumore. Tuttavia, dal racconto di Cristina, l’uomo continuava a dire: “non vi rendete conto contro chi vi siete messi“. A parlare anche il datore di lavoro della vittima e presidente di Opera, una delle due cooperative che gestiscono i servizi per i turisti a Portonovo.

Il presidente della cooperativa: “non è stato un giorno di ordinaria follia. Riceviamo insulti ma nessuno alza le mani“
Il presidente ha detto che si tratta comunque di “episodi più unici che rari” nel senso che sì “a volte” si ha a che fare “con persone maleducate“, tuttavia “episodi di questo genere in cui i turisti alzano le mani” sugli “operatori e poi scappano” non rientrano in “un giorno di ordinaria follia“. Quello che “possiamo fare noi” ha aggiunto l’uomo, “è di chiedere maggiori controlli in collaborazione con il Comune“.
Tra gli operatori c’è chi accusa anche la mancata organizzazione in merito al sovraffollamento a Portonovo, in particolar modo nei giorni festivi. Secondo i dipendenti della cooperativa occorrerebbe una prenotazione e numero chiuso. Decisione però non semplice visto che la stagione è già iniziata e i turisti stanno contribuendo a risollevare il morale della zona dopo i vari lockdown.
Cristina non ha ancora presentato formale denuncia. Ha però aggiunto “noi, che sudiamo per uno stipendio che non ci arricchisce, rischiamo anche le botte”. La donna ha rivelato di svolgere anche un secondo lavoro attraverso i social dove ha ricevuto molto sostegno. Infatti Cristina lavora anche come “badante”, sebbene i suoi “problemi di salute”.