Il mondo del calcio è scosso dalla notizia della morte di Mino Raiola, il geniale super procuratore sportivo che ha dominato la scena per anni, incidendo pesantemente in trattative multi milionarie. Ibrahimovic, Robinho, Balotelli, Lukaku, De Ligt, Donnarumma e tanti altri. Era il re dei procuratori, una fonte di ispirazione per i colleghi e aspiranti.

Quando c’era Raiola dietro una trattativa, poteva succedere di tutto. Le sue parole erano quasi più attendibili di quelle dei presidenti. Tesseva le trame delle trattative, faceva il bello e il cattivo tempo e spesso, grazie a lui, le compravendite assumevano valori molto più alti di quel che sarebbero stati senza la sua incidenza.

A gennaio l’entourage del procuratore smentiva le voci sulle sue condizioni di salute

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Il 12 gennaio giravano voci in merito a un suo ricovero d’urgenza al San Raffaele di Milano per una patologia polmonare non legata al Covid-19. Indiscrezioni però che vennero smentite dall’entourage dello stesso Raiola attraverso un comunicato che parlava semplicemente di “controlli medici ordinari” sebbene “con necessità di anestesia” ma senza il bisogno di un “intervento d’urgenza“.

Dunque lo staff di Carmine, così all’anagrafe, parlava di un controllo “programmato da tempo” e, al contrario di quanto rivelasse il quotidiano tedesco “Bild“, non era né in terapia intensiva né in pericolo di vita. A smentire fu anche il professor Alberto Zangrillo, il Primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascolare.

Due giorni fa Mino smentiva con rabbia sui social le voci che si erano sparse sulla sua morte “è la seconda volta in 4 mesi che mi uccidono” twittava. Anche l’ospedale che lo ha tenuto in cura ha smentito in merito. Tuttavia, in seguito a una lunga operazione già delicata, la situazione si è complicata sino al peggioramento degli ultimi giorni portando oggi alla morte il grande procuratore.

L’annuncio della famiglia sul profilo Twitter

Il comunicato della famiglia via social, sullo sfondo di una foto di un giovane Mino Raiola

Ad annunciarne la morte è stata la stessa famiglia scrivendo alcune righe sul profilo Twitter del procuratore. “Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre” esordisce il lungo post che accompagna una foto di Raiola da giovane.

Ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze, proprio come faceva per difendere i calciatori” prosegue lo scritto. “Ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui senza nemmeno rendersene conto“. Nel resto del post viene riconosciuto il “capitolo indelebile” scritto “nella storia del calcio moderno“. Poi un pensiero più profondo e personale “ci mancherà per sempre“.

E in merito all’associazione di super procuratori co-creata con i colleghi Mendes, Barnett e Manasseh, nata per contrastare la Fifa con l’intento di riformare la categoria, la famiglia ha rassicurato che “il suo progetto sarà portato avanti con la stessa passione”. Ringraziamo di cuore coloro che ci sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore“.

Mino Raiola: età e chi era prima di diventare grande

Raiola si è spento oggi, 30 aprile 2022, all’età di 54 anni. Mino è cresciuto in Olanda, sebbene sia nato a Nocera Inferiore, il 4 novembre del 1967. Nei Paesi Bassi ha lavorato nella pizzeria di famiglia prima di intraprendere la gloriosa carriera nel calcio. La famiglia si trasferì ad Haarlem dopo meno di un anno dalla nascita del piccolo Carmine.

Mino Raiola: chi sono i giocatori rappresentati da procuratore sportivo

Da procuratore ha iniziato assumendo le deleghe di giocatori olandesi come Bergkamp e Jonk arrivando fino ai top player del calcio mondiale. Da Zlatan Ibrahimovic a Paul Pogba, da Robinho a Balotelli. Ma poi Lukaku, De Ligt, De Vrij, Verratti e in ultimo Donnarumma, con tutte le polemiche che ha portato con se la recente trattativa sull’asse Milano-Parigi.

È stato anche procuratore dell’ex calciatore Pavel Nedved e lo era anche dell’astro nascente Erling Haaland che promette di regalare al calcio una carriera pari a quella dei top player assoluti.

Mino Raiola: moglie, figli e patrimonio

Era sposato con Roberta, di origine pugliese (Foggia). La donna lo ha fiancheggiato durante tutta la carriera rappresentandone la miglior spalla possibile. Si conobbero proprio in Puglia. La coppia, insieme da più di trent’anni, ha avuto due figli dei quali si sa ben poco.

Secondo Forbes nel 2020 Mino Raiola guadagnò 85 milioni di dollari. Più precisamente dichiarava un fatturato da 84.7 milioni di dollari e con un giro di affari conclusi per un valore di 847.7 milioni.